lunedì, agosto 18, 2008

My american land - part 1




Il Tappa 1: NYC e il Giant stadium

Un sogno che diventa realtà.. finalmente un viaggio negli USA, dopo essere cresciuti con gli states in tv, nello stereo, al cinema.

In più a rendere il viaggio ancora più fantastico ci sono 2 concerti di Bruce ad aspettarci, il primo proprio sotto casa sua, giant stadium, New Jersey!

le ore a NYC passano così in fretta che quasi ci si dimentica dell'appuntamento con il concerto. è la prima volta che metto piede nella grande mela ma mi sembra di esserci sempre stato.. finalmente vedo con i miei occhi quelle strade e quei nomi raccontate in centinaia di canzoni o viste in tv.

visitiamo strawberry fields, dove le note di Imagine sono ancora nell'aria, e dove mi vengono in mente le parole di bruce il giorno che Lennon fu ucciso ("se non fosse per john questa sera saremmo probabilmente tutti in un luogo molto diverso", parole dette prima di iniziare il concerto con una epica born to run). come detto i giorni a NY scorrono veloci, e il 31 luglio arriva in un lampo..

Il pulman ci porta "cross the river to the jersey side", e l'impatto del giant stadium è notevole.. fuori dai cancelli un po' di persone, tanti italiani, qualcuno tranquillo con il biglietto in mano, qualcuno in attesa di una vendita dell'ultima ora.

Compriamo la maglietta con le date del NJ stampate sul retro, per fare un po' di invidia durante le varie serate a tema springsteeniano.. poi entriamo allo stadio.. i posti sono davvero in piccionaia, ma vedere tutto lo stadio da lassù è spettacolare.

l'attesa per l'inizio del concerto è abbastanza lunga.. anche se il pollo fritto "clarence style" aiuta a far scorrere le lancette un po’ più in fretta. Il concerto si apre come a Milano con summertime blues, ma il "Hello New Jersey!" mi da un brivido particolare.. è un sogno che diventa realtà.. siamo davvero a vedere un concerto sotto casa di Bruce!!

Il concerto è grandioso, come sempre, e anche se riesce ad avvicinare l'immenso concerto di Milano di giugno, ha dei momenti veramente splendidi. certo con la fiumana di americani che per metà concerto deve andare a prendere da bere e per l'altra metà (ovviamente) deve andare in bagno diventa complicato goderselo appieno.

Un piccolo sogno era quello di sentire Jersey Girl (semplicemente fantastica) e bruce lo esaudisce.. quello di New York city Serenade rimane ancora un sogno.. chissà per quanto.

Jungleland è sempre Jungleland, ma sentita qui ha un sapore diverso.. "over New Jersey state line" è accompagnato da un boato, ed è fantastico sentire questa storia a due passi dai luoghi che ne sono il naturale sfondo.

Pretty flamingo è quella che mai e poi mai ti aspetti, ed è un bel regalo a noi fan per il compleanno di Patti; su because the night Nils da il meglio di se (assurda la capriola senza smettere di suonare!), e ti viene da pensare che voglia dare una spallata a Bruce e mettersi ad essere lui al centro del palco.. se lo meriterebbe tutto.. incident si commenta da sola (provvidenzialmente qualche giorno prima ho anche fotografato il cartello della 57th a NY)..



All’uscita dallo stadio siamo abbastanza distrutti, e l’ora di coda per il pulman per manhattan non aiuta.. gli occhi si chiudono, ma per fortuna si riaprono in tempo per vedere lo spettacolo dello skyline di manhattan visto dal jersey. Impagabile.. non è difficile capire perché tanti amano questa american land, che piano piano conquisterà terribilmente anche noi.



continua..

1 commento:

Spino ha detto...

mazza che invidia...