martedì, maggio 30, 2006

Pearl Jam

L'ultimo disco è fantastico; certo trovare un lavoro dei Pearl Jam brutto è difficile, ma questo è proprio un gran disco.
Le prime 4 canzoni sono una badilata sparata dritta in faccia senza tanti complimenti. le chitarre tengono su tutto con un'energia che nn sentivo da un bel po'.
La polemica all'america di oggi non è per nulla velata, anzi è lì buttata giù nero su bianco.

Medals on a wooden mantle
Next to a handsome face
That the president took for granted
Writing checks that others pay

Tanto per capirci...

bellissima Marker in the sand, mi fa impazzire lo stacco tra ritornello e strofa.

La chiusura del disco è tutto l'opposto della partenza. due ballate, la prima molto dolce dal titolo "Come back", e la seconda una sorta di speranza sussurrata, di voglia di rivincita, messa lì alla fine del disco, che nn so come mai (anzi lo so benissimo) ma a me ricorda tanto "reasone to believe".

How I choose to feel is how I am
I will not lose my faith
It's an inside job today
Holding on, the light of night
On my knees to rise and fix my broken soul
Again
Let me run into the rain
To be a human light again

1 commento:

Anonimo ha detto...

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