venerdì, agosto 29, 2008
4 tappa - freehold e dintorni
ovvio che quelli del primo gruppo riconoscono quelli del secondo a colpo d'occhio...
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mercoledì, agosto 20, 2008
Tappa 3, Asbury Park, NJ
Pubblicato da Cervello fuggito alle 7:03 PM 1 commenti
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martedì, agosto 19, 2008
Tappa 2: foxboro 02/08
il giorno dopo il concerto dobbiamo lasciare new york e non è cosa facile.. il resto del viaggio ci aspetta però, quindi prendiamo la ns macchina a noleggio e dopo aver percorso qualche km sulla NJ turnpike ci dirigiamo a nord verso boston.
Il traffico ci blocca per quasi tutto il giorno e decidiamo di fermarci nel mezzo al nulla del connecticut per dormire.
il giorno dopo andiamo fino al motel prenotato a pochi km (anzi miglia) dal gillette stadium. una macchina parcheggiata ha delle splendide scritte sul finestrino "we have a date with the boss" e "honk if u love the boss"! fantastico!
per tempo andiamo allo stadio, lasciamo 40$ per pagare il parcheggio (!!) ritiriamo i ns biglietti e siamo pronti.. nn ci resta che aspettare, mentre nel parcheggio gli americani fanno dei barbecue che qui neanche a ferragosto all'idroscalo.
l'attesa è forse anche più lunga di quella di due giorni prima.. i posti sono sempre in piccionaia e il fatto di rendersi conto che ci sono posti sotto il palco ancora disponibili fa abbastanza male.. ma vabbeh, l'importante è esserci.
un diluvio epico prima dell'inizio del concerto fa scappare tutti dalle gradinate, così conosciamo una coppia di italiani (anche loro con posto in piccionaia) molto simpatici! peccato non averli ritrovati alla fine per qualche commento!
Il concerto inizia esattamente come quello di due gg prima.. un inizio diverso non sarebbe stato male, ma non è il caso di lamentarci (se un anno fa mi avessere detto che avrei visto tre concerti iniziare con summertime blues mi sarei messo a ridere).
la prima sorpresa (splendida) e tunnel of love, con il solito fantastico nils a ricamare cose impossibili e a concludere il tutto con un grande assolo.
little latin lupe lu è uno di quei pezzi che sai di aver sentito già da qualche parte su qualche boot ma ricordarselo è un miracolo.. molto bella la richiesta, con il testo della canzone sul retro del cartello (sai mai..). dicono che non la suonasse da 20 anni.. mah, non è che se ne sentisse la mancanza, se pur divertente.
does this bus invece sì che è una chicca da ricordare! e anche una bellissima who'll stop the rain che non può non far tornare la mente al diluvio di san siro 5 anni fa.
youngstown e murder coronano una grande serata che per il resto (se si esclude I'm going down ad aprire gli encore) non regala più grandi sorprese.
il concerto finisce con rosalita, e così anche il ns magic tour.. un po' di malinconia sì, ma forse per la prima volta da quando seguo bruce dal vivo sono "sazio".. a dire il vero già il concerto di milano mi aveva completamente svuotato e avrei potuto tranquillamente finire lì. ma abbiamo realizzato il sogno di vedere bruce negli states, toccando con mano il fatto che, probabilmente, il posto migliore per un concerto rimane la vecchia europa.
il tour è finito, ma le ns vacanze no, e abbiamo ancora un sacco di posti da visitare.. prossima tappa boston, e poi giù verso il new jersey!!
Pubblicato da Cervello fuggito alle 10:08 PM 0 commenti
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lunedì, agosto 18, 2008
My american land - part 1
Il Tappa 1: NYC e il Giant stadium
Un sogno che diventa realtà.. finalmente un viaggio negli USA, dopo essere cresciuti con gli states in tv, nello stereo, al cinema.
In più a rendere il viaggio ancora più fantastico ci sono 2 concerti di Bruce ad aspettarci, il primo proprio sotto casa sua, giant stadium, New Jersey!
le ore a NYC passano così in fretta che quasi ci si dimentica dell'appuntamento con il concerto. è la prima volta che metto piede nella grande mela ma mi sembra di esserci sempre stato.. finalmente vedo con i miei occhi quelle strade e quei nomi raccontate in centinaia di canzoni o viste in tv.
visitiamo strawberry fields, dove le note di Imagine sono ancora nell'aria, e dove mi vengono in mente le parole di bruce il giorno che Lennon fu ucciso ("se non fosse per john questa sera saremmo probabilmente tutti in un luogo molto diverso", parole dette prima di iniziare il concerto con una epica born to run). come detto i giorni a NY scorrono veloci, e il 31 luglio arriva in un lampo..
Il pulman ci porta "cross the river to the jersey side", e l'impatto del giant stadium è notevole.. fuori dai cancelli un po' di persone, tanti italiani, qualcuno tranquillo con il biglietto in mano, qualcuno in attesa di una vendita dell'ultima ora.
Compriamo la maglietta con le date del NJ stampate sul retro, per fare un po' di invidia durante le varie serate a tema springsteeniano.. poi entriamo allo stadio.. i posti sono davvero in piccionaia, ma vedere tutto lo stadio da lassù è spettacolare.
l'attesa per l'inizio del concerto è abbastanza lunga.. anche se il pollo fritto "clarence style" aiuta a far scorrere le lancette un po’ più in fretta. Il concerto si apre come a Milano con summertime blues, ma il "Hello New Jersey!" mi da un brivido particolare.. è un sogno che diventa realtà.. siamo davvero a vedere un concerto sotto casa di Bruce!!
Il concerto è grandioso, come sempre, e anche se riesce ad avvicinare l'immenso concerto di Milano di giugno, ha dei momenti veramente splendidi. certo con la fiumana di americani che per metà concerto deve andare a prendere da bere e per l'altra metà (ovviamente) deve andare in bagno diventa complicato goderselo appieno.
Un piccolo sogno era quello di sentire Jersey Girl (semplicemente fantastica) e bruce lo esaudisce.. quello di New York city Serenade rimane ancora un sogno.. chissà per quanto.
Jungleland è sempre Jungleland, ma sentita qui ha un sapore diverso.. "over New Jersey state line" è accompagnato da un boato, ed è fantastico sentire questa storia a due passi dai luoghi che ne sono il naturale sfondo.
Pretty flamingo è quella che mai e poi mai ti aspetti, ed è un bel regalo a noi fan per il compleanno di Patti; su because the night Nils da il meglio di se (assurda la capriola senza smettere di suonare!), e ti viene da pensare che voglia dare una spallata a Bruce e mettersi ad essere lui al centro del palco.. se lo meriterebbe tutto.. incident si commenta da sola (provvidenzialmente qualche giorno prima ho anche fotografato il cartello della 57th a NY)..
All’uscita dallo stadio siamo abbastanza distrutti, e l’ora di coda per il pulman per manhattan non aiuta.. gli occhi si chiudono, ma per fortuna si riaprono in tempo per vedere lo spettacolo dello skyline di manhattan visto dal jersey. Impagabile.. non è difficile capire perché tanti amano questa american land, che piano piano conquisterà terribilmente anche noi.
Pubblicato da Cervello fuggito alle 10:59 PM 1 commenti
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